Il 15 aprile è finito, per gli automobilisti italiani, l’obbligo di circolare con le gomme da neve o con le catene a bordo. Si può dunque tornare ad usare le gomme estive, approfittando del momento per controllare quanto il battistrada è usurato. Se la profondità residua è uguale o minore del limite previsto dalla legge (1,6 mm) bisogna cambiarle. Tuttavia, potrebbe esserci qualche problema nello smaltimento dei vecchi pneumatici: i gommisti sono pieni di gomme usate, e il sistema di smaltimento degli pneumatici fuori uso è inceppato. Il che è un problema: se superano un certo volume di stoccaggio, i gommisti sono infatti sanzionabili.
L’allarme di CNA Gommisti: le difficoltà di smaltimento
Da diverso tempo Giuseppe Calì, Presidente Nazionale di CNA Gommisti, ha chiesto al Governo di modificare la normativa: i gommisti non riescono a stoccare un elevato numero di pneumatici usurati e, sul web, esistono venditori dai prezzi bassissimi, che aggirano la tassazione, anche sullo smaltimento delle gomme, e fanno dunque concorrenza sleale. Una situazione, questa, monitorata dalla Guardia di Finanza (che ha chiuso anche diversi siti). Anche perché, montare gomme provenienti dal mercato parallelo, può essere rischioso: alcuni pneumatici, specialmente di prezzo molto basso, possono non essere conformi e pregiudicare dunque la sicurezza degli automobilisti.
L’importanza di avere gomme estive omologate
Per evitare di sovraccaricare il mercato, dunque, è necessario capire quando le gomme vanno cambiate. Ed è importante ricordare che, le gomme estive, devono avere misure e codici di omologazione (velocità e indice di carico) corrispondenti a quelle presenti sul libretto, per non rischiare sanzioni. Cambiarle è fondamentale? Sì. Usare pneumatici invernali quando fa caldo significa rovinarli, riducendo la loro vita utile, aumentando la spesa e sovraccaricando i gommisti. Inoltre, una gomma più adatta migliora l’aderenza e la sensazione di controllo della vettura, a tutto vantaggio della sicurezza.
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