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Assicurazione auto, aumentano le truffe: l’importanza di affidarsi a un partner serio

30 Novembre 2023

I numeri sono impressionanti: in soli 12 mesi, oltre 2,3 milioni di cittadini italiani hanno subito truffe o tentativi di truffa nel settore delle assicurazioni Rc auto o moto, registrando un aumento del 300% rispetto all’anno precedente. Questi dati emergono da un’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat. Il danno stimato? Quasi 700 milioni di euro.

Da dove nascono nel truffe?

Andrea Ghizzoni, Managing Director Insurance di Facile.it, interpreta questo notevole aumento delle frodi come un riflesso degli aumenti delle tariffe per le polizze auto e moto, spingendo automobilisti e motociclisti a cercare risparmi, talvolta non attraverso metodi affidabili. Nel corso di 12 mesi, il premio medio per assicurare un veicolo a quattro ruote è cresciuto del 31,5%, raggiungendo i 610,87 euro, mentre quello per le due ruote è salito del 41,4%, arrivando a 572,97 euro.

Il danno medio

Il danno medio per ogni individuo truffato è di circa 287 euro, leggermente superiore rispetto al 2022 (268 euro). L’indagine evidenzia che il web è il canale più utilizzato, con il 42% delle truffe o tentativi di truffa che iniziano con una falsa email che indirizza a siti clonati. I falsi call center rappresentano quasi il 23% dei casi, più del doppio rispetto alla rilevazione precedente. Altri strumenti comuni sono gli SMS (21%) e il porta a porta (20%), seguiti dalle frodi sui social network (9%) e tramite app di messaggistica istantanea (8%).

La vittima tipo

Esaminando il profilo delle vittime, si nota che il gruppo più colpito è quello tra i 25 e i 34 anni, con il 9,1% delle vittime (rispetto al 5,6% della media nazionale). A livello geografico, il Sud e le Isole registrano il maggior numero di truffe (6,8%), seguiti dal Centro Italia (5,9%). Inoltre, le persone con un titolo di studio universitario sono le più colpite, con il 7,8% di vittime.

Nonostante le numerose truffe, quasi la metà delle vittime (48%) decide di non denunciare, un aumento rispetto alla precedente rilevazione. Le ragioni includono il desiderio di mantenere riservatezza (31,3%), il sentimento di ingenuità (27,1%) e l’entità del danno economico (20,8%). Tuttavia, diminuisce la percentuale di coloro che non denunciano per mancanza di fiducia nel recupero delle perdite (16,7%).